Musica in quarantena

Sembra passata una vita da quel 9 marzo quando  è ufficialmente iniziata la quarantena alla scopo di combattere la diffusione del covid19.

La reazione immediata è stata positiva e caratterizzata da flash mob e canzoni dai balconi, dove l’”inno di Mameli” e “Nel blu dipinto di blu”, hanno spopolato, che avevano lo scopo di sostenere i contagiati e coloro che stavano in prima linea nella lotta al Coronavirus: il personale sanitario.

Ben presto, si è capito che la strada della ripresa sarebbe stata più lunga e tortuosa di quanto potessimo immaginare all’inizio, così l’abbiamo fatta finita con gli eventi estemporanei inaugurando un vero e proprio movimento: artisti di ogni genere e provenienza hanno sperimentato, performance live in diretta e collaborazioni a distanza, creando delle vere e proprie chicche.

Come spesso accade nei social questo ha scatenato il movimento di opposizione di altrettanti artisti che invece si rifiutavano di fare live da casa e tanto meno condivisioni con altri.

Io mi sono subito attrezzato con tutto il necessario per organizzare uno studio casalingo e buttato a  capofitto in produzioni musicali condivise e nella realizzazione di video live e non.

La prima uscita la definirei scontata: avevamo il colpo in canna pronto da tempo. Sto parlando di “Teardrop” dei Massive Attack con Emanuele Costanzi, che si è anche occupato del montaggio video, e Marta Porrà. Il  brano fa parte di Biographie, spettacolo che avrebbe dovuto debuttare il 29 febbraio al teatro Cicconi di sant’Elpidio a Mare, rimandato poi al 13 marzo, quindi al 15 maggio ed ora in attesa di recupero.

Pochi giorni dopo il mio amico Tullio Guarltieri, mi ha proposto di cantare una sua versione al piano di “No Surprises” dei Radiohead. Ovviamente non mi sono fatto pregare e da qui è partita una serie di produzioni in cui mi sono cimentato anche come video-maker.

Ora sono io a fare la proposta a Tullio. Dopo tanti anni di canzoni in inglese sia edite che inedite ho voglia di confrontarmi ancora con l’italiano e con testi importanti. La scelta cade immediatamente su “Costruire” di Niccolò Fabi, testo meraviglioso e autore amato da entrambi: in pratica la canzone perfetta

Tullio poi rilancia con una sua versione di “High and dry” sempre dei Radiohead

Contemporaneamente mi sento con Saverio Nuzzi, altro mio amico e bravissimo tastierista di Cologno Monzese, e ci accordiamo per una collaborazione a distanza che ci porta a Creep, già suonata insieme al suo matrimonio e, sempre per onorare la musica italiana, a “Quello che non c’è” degli Afterhours

Capitolo a parte è la questione Gassclub: il 2020 è il ventesimo anniversario di “Antiparticella dell’Estero, il nostro primo ep, e già da inizio anno ci eravamo accordati per rispolverare il repertorio con l’intenzione di tornare live per i primi di maggio. Messa nel cassetto questa idea, divenuta irrealizzabile, abbiamo deciso di fare una versione “quarantena” di Tormenti, probabilmente la nostra canzone più rappresentativa

Il 4 maggio inizia la cosiddetta  fase 2. Il web è ormai saturo e la gente ha voglia di uscire, ma la responsabilità ci tiene ancora chiusi in casa.

La musica resta il miglior alleato per combattere questa situazione così delicata, così propongo una collaborazione alla mia cara amica di tante battaglie, Michela Capriccioni, da anni ormai residente ad Adelaide in Australia. Insieme al fidatissimo Tullio, decidiamo di re-interpretare un grande successo targato anni 90 dei Drugstore, “El president”

La quarantena si chiude con “Daily battles” una canzone meravigliosa di Thom Yorke scritta per la colonna sonora del film Motherless Brooklyn. Interpretare questo brano mi provoca emozioni tali da farmi sognare che Thom l’abbia scritta proprio per me. Inoltre cerco di osare anche nel video, tentando una creazione originale, con la messa in pratica tutto ciò che ho imparato in questi mesi.

La speranza, adesso, è quella di tornare presto con la musica live.

Io sono pronto